L'ultimo traghetto

L'ultimo traghetto
Domingo Villar

Ponte alle Grazie, pubblicato nel 27 agosto 2020
640 Pagine

Monica Andrade, figlia di uno stimato medico, sparisce senza lasciare più traccia.
La donna tutte le mattine, dal villaggio dove viveva, si recava in traghetto a Vigo, per andare ad insegnare nella Scuola di arti e mestieri. Leo Caldas è l'ispettore incaricato di indagare, e inizialmente procede con riluttanza. Sembra infatti non esserci niente di anomalo nella scomparsa di Monica, non ci sono segni di violenza o effrazione, e il suo gatto ha cibo e acqua in abbondanza.
Alcune coincidenze e fatti inspiegabili faranno sì, però, che inizi a prendere il caso seriamente, e metterà tutta la sua tenacia per risolvere il mistero.

Ho letto con molta curiosità L'ultimo traghetto, dopo aver saputo del grande successo che questo romanzo ha avuto in Spagna.
Devo ammettere che soprattutto inizialmente ho fatto molta fatica a entrare in sintonia con il ritmo di questo romanzo. Ci vuole molta pazienza per seguire passo dopo passo tutta la storia, perché è con lo stesso spirito che l'autore l'ha costruita.
Domingo Villar compone tassello dopo tassello un'indagine minuziosa, che prende forma piano piano. Se da un lato ho fatto fatica, dall'altro è stato interessantissimo assistere ad una costruzione così meticolosa, e si percepisce un grande lavoro dell'autore.

Anche i personaggi si svelano piano piano, dapprima in tutti i loro lati più positivi, per poi scoprirne i segreti e gli aspetti più bui, nessuno escluso. A mio parere il più enigmatico è quello proprio della donna scomparsa. Monica è una persona molto riservata, le persone sanno solo quello che lei vuole che sappiano, non aveva nessun partner o nemici, anzi, era una persona che andava d'accordo con tutti.
Villar scava nell'animo dei suoi personaggi, mostrandone le tante sfaccettature.

Ho trovato inoltre originale la scelta di cominciare ogni capitolo con la definizione di un vocabolo, se inizialmente non riuscivo a capire, ben presto mi sono resa conto che erano delle parole chiave, che davano ancora più senso alla storia, così come viene specificato anche dall'autore stesso nei ringraziamenti.

Un romanzo decisamente tanto lungo, ma interessante e che vale la pena leggere, con dialoghi scorrevoli e profondi al tempo stesso, e soprattutto con un'ambientazione molto affascinante.

L'ultimo traghetto
Domingo Villar

Ponte alle Grazie, pubblicato nel 27 agosto 2020
640 Pagine

Monica Andrade, figlia di uno stimato medico, sparisce senza lasciare più traccia.
La donna tutte le mattine, dal villaggio dove viveva, si recava in traghetto a Vigo, per andare ad insegnare nella Scuola di arti e mestieri. Leo Caldas è l'ispettore incaricato di indagare, e inizialmente procede con riluttanza. Sembra infatti non esserci niente di anomalo nella scomparsa di Monica, non ci sono segni di violenza o effrazione, e il suo gatto ha cibo e acqua in abbondanza.
Alcune coincidenze e fatti inspiegabili faranno sì, però, che inizi a prendere il caso seriamente, e metterà tutta la sua tenacia per risolvere il mistero.

Ho letto con molta curiosità L'ultimo traghetto, dopo aver saputo del grande successo che questo romanzo ha avuto in Spagna.
Devo ammettere che soprattutto inizialmente ho fatto molta fatica a entrare in sintonia con il ritmo di questo romanzo. Ci vuole molta pazienza per seguire passo dopo passo tutta la storia, perché è con lo stesso spirito che l'autore l'ha costruita.
Domingo Villar compone tassello dopo tassello un'indagine minuziosa, che prende forma piano piano. Se da un lato ho fatto fatica, dall'altro è stato interessantissimo assistere ad una costruzione così meticolosa, e si percepisce un grande lavoro dell'autore.

Anche i personaggi si svelano piano piano, dapprima in tutti i loro lati più positivi, per poi scoprirne i segreti e gli aspetti più bui, nessuno escluso. A mio parere il più enigmatico è quello proprio della donna scomparsa. Monica è una persona molto riservata, le persone sanno solo quello che lei vuole che sappiano, non aveva nessun partner o nemici, anzi, era una persona che andava d'accordo con tutti.
Villar scava nell'animo dei suoi personaggi, mostrandone le tante sfaccettature.

Ho trovato inoltre originale la scelta di cominciare ogni capitolo con la definizione di un vocabolo, se inizialmente non riuscivo a capire, ben presto mi sono resa conto che erano delle parole chiave, che davano ancora più senso alla storia, così come viene specificato anche dall'autore stesso nei ringraziamenti.

Un romanzo decisamente tanto lungo, ma interessante e che vale la pena leggere, con dialoghi scorrevoli e profondi al tempo stesso, e soprattutto con un'ambientazione molto affascinante.
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